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A tu per tu con Andrea Garganico, Head of Product in Smartpricing

In questo articolo intervistiamo Andrea Garganico, Head of Product in Smartpricing

Andrea Garganico, Head of Product in Smartpricing

Da quanto tempo lavori in Smartpricing e di cosa ti occupi?

Lavoro qui dal 12 settembre del 2022, giorno di inizio della mia settimana di formazione nell’ufficio di Arco (TN).

Sono Head of Product, mi occupo di gestire e ottimizzare le funzionalità di Smartpricing.

In cosa consiste la tua giornata tipo?

Tutte le mattine inizio con uno stand-up meeting insieme al resto del team prodotto e chi gestisce la parte di machine learning

Qui ognuno condivide velocemente le attività svolte il giorno prima, quelle che andrà a fare nelle ore seguenti e se c’è qualcosa che lo blocca nella loro realizzazione. 

A parte questo momento, la mia giornata tipo è sempre differente e preferirei parlare di settimana tipo.

Durante la settimana svolgo continue riunioni di allineamento con i responsabili degli altri team aziendali.

Quali sono, secondo te, le competenze necessarie per svolgere il tuo lavoro?

Per svolgere il mio lavoro servono competenze pratiche e trasversali.

Innanzitutto è fondamentale farsi capire e saper parlare davanti a un pubblico in modo sciolto, dato che mi interfaccio spesso con i colleghi degli altri team.

Inoltre è necessario saper pianificare, sia sul breve che sul lungo termine, e avere un’ottima gestione del tempo.

Queste sono le competenze trasversali. 

Per quanto riguarda le competenze pratiche, ritengo fondamentale analizzare e interpretare i dati per poter continuare a migliorare il prodotto.

Non sono un data scientist, ma è importante che sappia ragionare in maniera analitica e farmi guidare da ciò che i numeri dicono. 

I numeri sono fondamentali perché offrono una visione oggettiva della situazione.

Oltre a ciò è importante anche conoscere la tecnologia, comprendere come funzionano i sistemi distribuiti, i sistemi in cloud, che cos’è il front-end e il back-end.

Per lavorare in Smartpricing è anche importante conoscere il settore alberghiero e il revenue management. 

All’inizio non avevo queste competenze, ma studiando ho acquisito tutte le informazioni che mi servivano.

Anche chi non proviene dal settore può lavorare tranquillamente in questa realtà se si forma e colma le lacune.

In che modo la cultura di Smartpricing ti aiuta a fare del tuo meglio?

Ammiro i valori e la cultura di Smartpricing, ma ci tengo a menzionarne uno su tutti: il “radical candor”.

Secondo questo valore, ognuno può dare dei feedback diretti con l’obiettivo di trovare una soluzione ai problemi.

Per questo io e i miei colleghi ci scambiamo di frequente dei feedback schietti pur rimanendo rispettosi dell’altra persona.

È una cosa che apprezzo molto perché nelle mie esperienze lavorative passate non avevo la possibilità di farlo.

Quando le persone ti chiedono com’è lavorare in Smartpricing, cosa rispondi?

Si lavora in un’azienda in forte crescita e questo porta a due scenari opposti. 

Da una parte c’è ordine nei vari processi, mentre dall’altra alcuni andrebbero ottimizzati o addirittura costruiti da zero. 

L’aspetto positivo di tutto ciò è che chi entra in Smartpricing sa che le sue azioni e le sue attività avranno un impatto diretto sul futuro dell’azienda.

Cosa ti piace di più di Smartpricing?

In Smartpricing tutte le persone del team sono mosse da un obiettivo comune e questo mi fa sentire parte di qualcosa di molto importante.

Inoltre ogni collega è sempre pronto ad aiutare gli altri, rendendo il clima lavorativo ottimo.

Infine non posso non citare la possibilità di lavorare in remoto, mi basta un computer per svolgere la mia professione direttamente da casa. 

Questo per me è fondamentale perché ho più tempo di qualità da dedicare alla mia famiglia e alle loro esigenze.

Cosa ha Smartpricing che altre aziende non hanno?

Qui ci sono dei principi scritti molto chiari, grazie ad essi ognuno sa qual è la direzione da seguire insieme agli altri.

A testimonianza di ciò, durante il primo giorno di formazione ho ricevuto un kit di benvenuto con all’interno un documento sulla cultura di Smartpricing.  

In altre aziende, al contrario, i valori sono spesso poco chiari o sconosciuti e non permettono ai dipendenti di sapere come l’imprenditore vuole sviluppare l’azienda.

Perché hai scelto Smartpricing?

Ho scelto Smartpricing per due motivi.

Dal lato pratico cercavo un’azienda che mi permettesse di lavorare in remoto e che non fosse una startup appena nata, ma una realtà con le basi per un futuro solido.

Dal lato umano sono stato piacevolmente colpito dalle persone con cui ho sostenuto il colloquio.

Nello specifico da Alessio Zanut (Full Stack Developer, ndr), che ha dimostrato di essere una persona empatica e gentile, e da Luca Rodella, co-founder e CEO di Smartpricing.

È stata una piacevole sorpresa parlare in maniera trasparente con lui, condividendo alcuni fallimenti vissuti nell’arco della mia esperienza lavorativa.

Questo ha fatto sì che si creasse un legame solido fin da subito, che poi mi ha convinto ad accettare la proposto di Smartpricing rispetto alle altre.

Cosa diresti a chi vuole entrare in Smartpricing?

Questo è il posto giusto dove si può sbagliare e dove siamo incoraggiati a farlo.

In Smartpricing sbagliare significa esser stati intraprendenti e non fermi con le mani in mano.

Sbagliare significa anche imparare e, in questo modo, chi lavora in Smartpricing non sente la pressione di dover svolgere tutto in maniera perfetta.